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WONDER

di Zanchetta Vera

Nello scrivere questo articolo sul cinema, mi sono chiesta se uno strumento alla portata di tutti come un film, potesse abbattere i pregiudizi che spesso circolano nella nostra società.

La risposta che mi sono data è si, perché un film non è mai soltanto un film; il linguaggio cinematografico facilita l’ascolto, il dialogo e la sensibilizzazione del pubblico, affrontando, spesso, tematiche che ci portano a riflettere e a porci domande che vanno al di là del film stesso e ci aiutano a rivedere certe nostre posizioni.

E’ il caso di “Wonder”, un film intelligente e delicato, che cerca di farci riflettere sulla diversità.

Scommetto che tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti sbagliati, per difetti fisici o generalmente per qualsiasi cosa non fosse nella “norma”, qualcosa che ci facesse sentire diversi, anormali, giudicati. Ignari che la deviazione della norma non sia un difetto, bensì qualcosa di cui esser fieri, ed è proprio di questo che parla Wonder: racconta la storia di August (Auggie) Pullman, un bambino di appena 10 anni che vive con i genitori e sua sorella Via, in una casa normale, in una città altrettanto normale.

August però è diverso. È infatti nato con una malformazione al viso che lo ha obbligato a esser sottoposto a ben 27 interventi e la famiglia, per proteggerlo da quel mondo che sappiamo ben tutti essere crudele, ha deciso di non mandarlo a scuola, insegnandogli privatamente. Purtroppo, volente o nolente, la prima media è arrivata e Auggie viene spinto a frequentare una scuola pubblica, come tutti i bambini e a farsi vedere senza quel casco da astronauta che da sempre l’ha protetto dai giudizi altrui.

Inizia per lui una nuova vita dove incontra Jack Will, un ragazzo con cui entra in affinità. Jack Will però, essendo entrato a scuola grazie ad una borsa di studio non può permettersi di far cadere ancora la sua popolarità distaccandosi da quei ragazzi che, ritenendosi più forti, sottomettono e bullizzano gran parte degli studenti.  Così Auggie si trova ad affrontare la dura realtà di un tradimento da parte di un amico. Il fratello riesce, infine, a far capire alla scuola intera, quanto sia importante essere diversi, essere se stessi, essere speciali.

 

Come dice Danielle Rose Russell, attrice co-protagonista nel ruolo di Miranda, durante un’intervista: “penso che questa sia una storia davvero dolce che avrà un impatto non indifferente su molte persone. Principalmente il film riguarda lo scegliere l’amore e la gentilezza e diffondere felicità. Sono sicura aiuterà un sacco di persone”

 

Questo è un film che fa crescere e riflettere, infatti dopo averlo visto mi sono chiesta: “Cosa avrei fatto io se fossi stata al posto di August? O magari al posto di un suo compagno?”.

Ho impiegato un po’ di tempo per rispondere, ad essere sincera. Siamo tutti pronti a parlare di quanto sia importante la diversità, del rispetto verso gli altri quando poi, nella vita concreta, non quella fatta di parole, facciamo tutti difficoltà a rapportarci con qualcuno di diverso da noi. Abbiamo forse paura?  Credo che questo film possa dare delle risposte e magari cambiare un po’ il nostro punto di vista, per questo merita di essere visto.

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